Economia e Finanza

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Conduce: Marina Valerio
Partecipano: Stefano Cordero di Montezemolo (Economista); Giorgio Arfaras (Centro Einaudi); Damiano Di Maio (Unione Fiduciaria).
Evviva...anche il nuovo sindaco di Roma, Ignazio Marino, così come aveva fatto il suo predecessore Alemanno chiede al governo soldi per salvare il bilancio del Comune (www.lastampa.it).
La Corte di Cassazione conferma la condanna di Silvio Berlusconi a quattro anni per frode fiscale e rimanda alla Corte d'Appello il compito di determinare il periodo di interdizione dai pubblici uffici.
A distanza di quasi cinque anni dalla peggiore crisi finanziaria dopo gli anni '30, e a distanza di tre anni dalla promulgazione negli Stati Uniti delle riforme finanziarie note come "legge Dodd-Frank", tutti si pongono una domanda: perché si sono fatti così pochi passi avanti?
La crescita dei tassi e la caduta delle Borse a seguito delle dichiarazioni del capo della Fed, Ben Bernanke, sulla prossima riduzione degli stimoli monetari dimostrano che le politiche monetarie espansive possono generare benefici nel breve termine ma sono come una droga che induce la sensazione di sollievo finché viene somministrata.
Riflessioni sul valore e l'elaborazione delle teorie economiche, sulle politiche economiche per lo sviluppo ed il risanamento finanziario, sul rapporto tra i politici e gli economisti, sull'efficacia delle teorie economiche tradizionali ed il nuovo contesto globale.
Piazza Affari, Radio Classica. Conduce: Carla Signorile, Interviene: Stefano Cordero di Montezemolo
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Ecco le tendenze più importanti suggerite dal professor Stefano Cordero di Montezemolo che ha risposto alle domande di WineNews, tracciando uno scenario pieno di sfumature ma non per questo non colorato di rosa.
Le vicende dell'euro e del processo di integrazione monetaria europea stanno sempre più portando a creare fazioni e contrapposizioni rispetto alle finalità e alle modalità con cui si ritiene che la moneta unica possa e debba essere un valore che giustifica le politiche promosse dai paesi aderenti all' Unione Monetaria Europea, soprattutto quelli che hanno maggiori necessità di risamento della finanza pubblica.
L'Italia affronta due mesi e mezzo di campagna elettorale mentre Silvio Berlusconi cerca di invertire la perdita di consenso, sottolineata dai sondaggi di opinione, rinnegando i suoi legami con Mario Monti e facendo appello ad un elettorato stremato dall'aumento delle tasse e dalla recessione. Il costo dei finanziamenti diminuisce, la prospettiva che la Banca centrale europea possa acquistare obbligazioni bilancia le preoccupazioni sulle dimissioni del governo tecnico e il mantenimento della linea di riduzione del deficit dell'Italia.
Ieri Tremonti, alla presentazione del suo movimento politico ha dichiarato: «Fino a giugno del 2011 la situazione economica tutto sommato teneva - spiega - poi tutto si rompe quando due politiche si confrontano; quella del Tesoro e quella di Palazzo Chigi. Per me era saggio seguire una politica della prudenza: ho detto vula bass e schiva i sass, invece fu fatta una scelta irresponsabile e opposta».
Condivido appieno la posizione di Luigi Zingales sulla vicenda del Ministro dell'Economia Vittorio Grilli, e tuttavia mi domando se questa situazione di scarsa trasparenza che riguarda anche le vicende di altri ministri di questo governo non sia il frutto di una situazione politica eccezionale che legittima comportamenti poco rispondenti alle istanze della pubblica opinione e alle regole imposte dalle istituzioni formali della nostra Repubblica.
Riporto un brano del saggio "La pragmatica delle riforme istituzionali", scritto nell'anno 2000 all'interno della pubblicazione "Una costituente per le riforme", che dimostra come già allora fossero evidenti i limiti del progetto di moneta unica e del modo in cui alcuni paesi, tra cui l'Italia, abbiano deciso di entrarvi.
L'accelerazione della fuga dei depositi dalle banche dei paesi più colpiti dalla crisi del debito coincide con l'aumento presso gli istituti del centro Europa. Un flusso che causa la frammentazione del credito e un sistema bancario sbilanciato su due livelli che blocca la ripresa economica e riduce l'efficacia delle politiche monetarie della Banca centrale europea.
Il grafico pubblicato da The Economist esprime più di ogni discussione e dibattito sulle politiche economiche per uscire dalla crisi e ridare al nostro paese una prospettiva di sviluppo e per uscire dal tunnel dello spread.
Leggendo oggi molti organi di informazione si può osservare una discreta superficialità da parte dei commentatori sulle decisioni di ieri della BCE per così come il presidente Draghi è riuscito a concordare con i governatori delle banche centrali dei paesi dell'Unione Europea.
Di seguito, riporto l'articolo integrale di Marco Onado pubblicato dal Sole 24 Ore in cui viene chiaramente indicato come ormai anche a livello dei soggetti responsabili della definizione delle regole di funzionamento e di controllo dei mercati finanziari si stia prendendo coscienza che la logica di impostazione di questi strumenti sia alla base delle gravi disfunzioni dei mercati stessi e della mancanza di controllo e di tutela del pubblico risparmio e della stabilità dei mercati, obiettivi per cui invece dovrebbero esistere.
I rendimenti del debito sovrano dell'Irlanda, il paese che dal 2010 funziona grazie agli aiuti internazionali, scesi al di sotto di quelli dell'Italia nella grande maggioranza delle scadenze per la prima volta dal 2009. Un segno di inefficienza del mercato obbligazionario che adesso non guarda ai fondamentali ma segue le opinioni sulle incertezze del futuro politico italiano.
RADIO CLASSICA, Punto Piazza Affari, Conduce: Carla Signorile, Partecipa: Stefano Cordero di Montezemolo
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New York University Professor Nouriel Roubini discusses "greedy" bankers, the euro-zone crisis and risks facing the global economy in 2013. (Source: Bloomberg)
Il confronto tra le due principali posizioni per la risoluzione della crisi economica internazionale può essere compreso anche sulla base di criteri che riguardano la psicologia sociale delle due principali nazioni che le rappresentano.
La Banca centrale europea abbassa i tassi di interesse al livello più basso di sempre mentre la crisi del debito minaccia di portare la zona euro in recessione. I mercati finanziari reagiscono con un vistoso ribasso. Il Cancelliere Angela Merkel ribadisce l’opposizione alla condivisione del debito il giorno dopo l’incontro con Mario Monti a Roma.
L’Italia ha pagato 3,4 miliardi di dollari, ossia circa la metà di quanto incasserà quest’anno con l’aumento dell’Iva, per saldare il suo debito con Morgan Stanley. Si tratta di un debito che il governo italiano ha chiuso in termini di derivati e risale agli anni ’90. Rinnovare ancora il contratto, per l’Italia, sarebbe stato anche più oneroso che chiuderlo....adesso vorremmo sapere chi e perchè della classe politica ed amministrativa ha contratto questi contratti derivati !!! se si parla di responsabilità ed equità partiamo dai nomi e cognomi di chi ha procurato questi danni alle casse dello Stato ed ai contribuenti italiani.
Il mercato non crea più ricchezza ma solo diseguaglianza. I tecnici? Ok per un breve periodo, ma la democrazia è un'altra cosa. E servono al bene comune. Parla Michael Sandel, il filosofo più ascoltato nelle università di tutto il mondo.
Oggi l'amministratore delegato di Alitalia, Jean-Cyril Spinetta, ha dichiarato che Air France Klm non ha in programma di acquisire il controllo di Alitalia attraverso acquisti di quote azionarie o altre operazioni finanziarie. D'altra parte, avendo appena chiuso un bilancio con perdite di oltre 800 milioni di euro è difficile pensare che possano investire nell'acquisto delle quote di Alitalia.
“Se ci fosse una demarcazione netta tra le banche di investimento e le banche di credito sarebbe un bene per tutti”. Stefano Cordero di Montezemolo, Academic Director della European School of Economics e presidente di Aimba e di Projectland, interviene sulla situazione italiana e il rapporto con gli istituti di credito.
"Tagliare il Debito, Fare Sviluppo" è un'iniziativa politico-culturale promossa dal gruppo editoriale Class e sostenuta da economisti, imprenditori, banchieri, politici, intellettuali e cittadini per ridurre strutturalmente il peso del debito pubblico sul prodotto interno lordo al fine di rilanciare l'economia e ridurre il peso della politica nelle attività d'impresa e nel controllo di attività patrimoniali non strumentali e mal gestite.
Tra pochi giorni verrà presentata la manovra del nuovo governo Monti. Finora, abbiamo avuto solo le indicazioni sulle linee guida – rigore, crescita e equità – condizioni necessarie non solo per rispondere al meglio allo stato di crisi ma anche per avere il sostegno di una maggioranza molto ampia ma anche con posizioni distanti nel rispetto dei programmi dei singoli partiti.
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